Oltre l’Elba: esplorazioni stenopeiche nell’Arcipelago Toscano

Un viaggio visivo tra mito e paesaggio

Premessa
L’Isola d’Elba è un luogo che ha attraversato il mio percorso in diverse fasi della vita, lasciando tracce e suggestioni che solo ora trovano una forma più compiuta attraverso la fotografia. Questo progetto nasce dall’incontro tra memoria personale, esplorazione sensoriale e un legame mitologico: la leggenda degli Argonauti che, secondo antiche narrazioni, sbarcarono proprio su queste coste.

Genesi del progetto
La mia prima esperienza sull’isola risale al giugno 2019, durante un periodo di studio per diventare guida ambientale escursionistica. Fu un’esperienza intensa e faticosa, immersa in una natura selvaggia che mi affascinò. Ricordo vividamente la notte passata in cima al Monte Capanne, dove dormimmo in bivacco, circondati dal silenzio, dal cielo stellato e da parecchio freddo. Quel momento, sospeso tra fatica e meraviglia, è rimasto impresso nella mia memoria come un simbolo del legame tra uomo e natura. All’epoca, per questioni di peso, dovetti rinunciare al foro stenopeico, ma l’idea di catturare quei paesaggi rimase latente, in attesa del momento giusto.

Nel 2024 sono tornato più volte per documentare il lavoro dell’artista Roberto Ghezzi, che ha installato alcune opere tra l’Elba, Capraia e Montecristo. Le sue creazioni, in dialogo con la natura, risuonavano con il mio modo di vedere e percepire il rapporto tra arte e ambiente. Questa affinità ha orientato il mio sguardo, spingendomi a osservare con maggiore attenzione le sottili interazioni tra gli elementi naturali e l’intervento artistico. Questa volta il foro era con me, e ho potuto finalmente imprimere su pellicola l’essenza di questi luoghi. Il desiderio di un ritorno più intimo e personale è rimasto, fino a quando il caso ha voluto che, nell’estate dello stesso anno, un amico mi invitasse nella sua casa di famiglia all’Elba.

Gli Argonauti e il viaggio interiore
Durante il soggiorno mi è stata raccontata la leggenda secondo cui gli Argonauti, nella loro epica ricerca del Vello d’Oro, fecero tappa sull’Elba. Il mito narra che il sudore degli eroi, esausti per le lunghe traversate, cadde sulla spiaggia delle Ghiaie, formando le caratteristiche macchie scure che ancora oggi punteggiano i ciottoli bianchi.

Questa storia si è intrecciata con la mia esperienza sull’isola: come un moderno Argonauta, ho percorso le coste di Elba, Capraia e Montecristo, lasciandomi guidare dal paesaggio e cercando di trasmettere le emozioni che evocava in me. Uno degli scatti a cui sono più legato è stato realizzato sulla spiaggia della Biodola, dove la luce riflessa sull’acqua si dissolve tra il cielo e le onde, creando un’atmosfera sospesa, quasi onirica. Il foro stenopeico ha trasformato la scena in una visione fuori dal tempo, in cui il paesaggio sembra trattenere il ricordo del passaggio di antichi viaggiatori. Il sole nero, sospeso nel cielo lattiginoso, e l’acqua in movimento amplificano il senso di immersione e di viaggio interiore, come se la realtà si fondesse con il mito.

I miei amici e i tempi lenti
Questo viaggio ha avuto un significato particolare anche grazie alla presenza dei miei amici, che mi hanno accompagnato con pazienza e condivisione. La lentezza delle nostre giornate, lontane dalla fretta e dalle pressioni quotidiane, mi ha permesso di immergermi nel paesaggio, osservare i dettagli e cogliere attimi che altrimenti sarebbero sfuggiti. Grazie alla loro complicità, ho potuto prendermi il mio tempo, vivendolo con intensità e consapevolezza, senza dover rincorrere nulla. Questa lentezza ha favorito il mio approccio fotografico, permettendomi di creare immagini che non sono solo documenti visivi, ma testimonianze di un’esperienza vissuta e condivisa.

La fotografia come traccia del viaggio
Con la nuova macchina stenopeica Balda V, che utilizza pellicole Fuji Instax Square, ho documentato la mia esplorazione con ancora maggiore attenzione. Rispetto alla mia precedente fotocamera stenopeica, la Balda V è più piccola, leggera e maneggevole, permettendomi di muovermi con più libertà e di sperimentare con maggiore agilità. Il tempo lento della stenopeica mi ha permesso di immergermi nei dettagli, osservare le variazioni della luce sulle rocce e sull’acqua, e di dialogare con il paesaggio in un continuo scambio tra percezione e restituzione. Le condizioni atmosferiche non sempre favorevoli hanno aggiunto un ulteriore livello di significato: il viaggio non è mai solo una registrazione oggettiva della realtà, ma anche un processo di interpretazione e relazione. Ho voluto catturare non solo il paesaggio, ma il senso di sospensione e di meraviglia che questi luoghi suscitano.

Oltre l’Elba è un progetto che unisce mito, memoria e fotografia. La leggenda degli Argonauti si intreccia con la mia esperienza sull’isola, in un viaggio che non è solo geografico, ma anche percettivo. Attraverso il foro stenopeico, ho cercato di restituire la relazione tra paesaggio e tempo, esplorando il modo in cui il mito può ancora emergere nei segni concreti lasciati dalla realtà.

Una selezione verrà esposta Castiglion Fiorentino Photo Fest che si terrà alla Chiesa Sant’Agostino a Castiglion Fiorentino (AR), dal 26 aprile all’11 maggio 2025. https://www.cfpf.eu/content/114-luca-baldassari-2025

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