Da immagini condivise a incontri reali
Durante la Rassegna Europea di Fotografia Stenopeica, curata da Giuliana Pugnetti e Vincenzo Marzocchini nella Torre medievale di Moggio Udinese (agosto 2025), ho realizzato una serie di ritratti con la mia fotocamera istantanea stenopeica.
Andreas e Brigitte Perlick, Inga Dinga e Ramunas Danisevicius, Ivan Piano e Ilaria Feoli, Luigi Corbetta e Stefano Marcovaldi ,
sono artisti che conosco attraverso le loro immagini, seguite e ammirate online negli anni.
Incontrarli di persona, poterli guardare e ritrarre, è stato come riportare il virtuale alla presenza: la luce condivisa diventava dialogo, la fotografia un modo per conoscersi davvero.
Ogni ritratto è stato scattato nel luogo che sentivo più vicino al loro modo di essere — spazi che in qualche modo li raccontavano, e che restituivano qualcosa della loro relazione.
Ho realizzato anche altri ritratti, e come mia abitudine ho lasciato le fotografie originali alle persone ritratte.
Negli anni ho imparato a farlo con piacere, come parte di un’evoluzione nel mio rapporto con la fotografia e con la relazione stessa: donare l’immagine è per me un modo per chiudere il cerchio dell’incontro, per restituire ciò che la luce ha rivelato.
Alcuni degli artisti che ho fotografato in quei giorni mi stanno ancora inviando le immagini dei loro ritratti, e aspetto con curiosità di riceverle: anche questo gesto, per me, fa parte del processo di condivisione e continuità dell’incontro.
Non cercavo la posa perfetta, ma l’equilibrio che si crea quando due persone si lasciano attraversare dalla stessa luce.
Riguardando ora queste immagini, ritrovo il senso originario del mio lavoro: incontrare, ascoltare, restituire.








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